PREPARAZIONE ALLA CONFESSIONE
Questa è un'umile guida per aiutarvi ad esaminare la vostra vita e a fare una buona e completa confessione davanti a Dio e al vostro sacerdote-confessore.
Agli occhi del mondo, molti di noi sono considerati 'brave persone'. Il peccato e la confessione dei peccati, però, hanno ben poco a che fare con l'essere una 'brava persona'. Come cristiani non siamo chiamati ad essere semplicemente buoni; siamo chiamati ad essere perfetti, come Dio, il nostro Padre celeste, è perfetto (Mt 5,48). Eppure tutti abbiamo peccato e siamo privi della gloria di Dio (Romani 3,23; 1 Giovanni 1,8-10).
Il mistero della conversione avviene prima per quei peccatori e non credenti che sono al di fuori della Chiesa e che l'amorevole benevolenza di Dio chiama al ravvedimento e alla conversione da una vita di peccato alla vita di fede e di giustizia; perdonando i peccati mediante la fede in Cristo, morto per tutti gli uomini. Il primo annunciatore della necessità della conversione fu Giovanni Battista, che iniziò la sua predicazione dicendo: "Convertitevi; perchè il regno dei cieli è vicino". (Mt 3,3). E dopo che Giovanni fu messo in prigione, anche Gesù cominciò a predicare e a dire: "Convertitivi; perchè il regno dei cieli è vicino". L'apostolo Pietro, nel giorno di Pentecoste, predicò il ravvedimento alla moltitudine dei il ravvedimento alla moltitudine dei Giudei dicendo: "Convertitivi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e poi riceverete il dono dello Spirito Santo." (Atti 2,38).
Esiste la conversione che precede il Battesimo che è l'ingresso nella Chiesa delle pecore erranti che ne sono fuori, ed esiste anche la conversione dopo il battesimo con il Mistero della confessione. San Giovanni il Teologo, nella sua prima Epistola, scrive di questa seconda conversione dopo il battesimo: "Figlioli miei, vi scrivo queste cose perchè non pecchiate. E se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è l'espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Gv 2,1-2). Queste parole del Teologo testimoniano che c'è ravvedimento anche dopo il Battesimo per gli eventuali peccati, perchè Gesù Cristo è l'espiazione per i nostri peccati. Lo stesso Teologo alla fine di questa Epistola scrive anche cosl: "Se uno vede suo fratello commettere un peccato che non conduca a morte, pregherà e Dio gli darà la vita: a quelli, cioè, che commettono un peccato che non conduca a morte. Vi è un peccato che conduce a morte, non
è per quello che dico di pregare. Ogni ingiustizia è peccato, ma c'è un peccato che non conduce a morte". Da queste parole si conferma anche che vi è ravvedimento dopo il battesimo, eccetto che per i peccati imperdonabili, che non sono perdonati nè in questo mondo nè in quello futuro, secondo la parola di Cristo (Mt 12,31)......